Una piccola selezione di spettacoli a cui ho lavorato che mi piace ricordare:
REGIA:
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I MENECMI (o forse) LA COMMEDIA DEGLI ERRORI -2017
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EPPURE SONO TUO FIGLIO – 2015
Eppure sono tuo figlio.
Testo di Andres SurianoRegia Manuele Guarnaccicon:
Anna Cianca
Andres Suriano, Gianluca delle Fontane, Marco Palange, Marisa Spillino, Sabrina Zunnui, Federico Baldini, Salvatore MazzaAssistente regia: Daniele FabbriNote di regia:Una commedia su una diva e suo figlio che vuole sposare un altro uomo.
Si può facilmente riassumere così questa storia che ci trascina nei paradossi di uno scontro tra generazioni. La prima strutturata nella gloria della sua carriera, abilmente immersa nei dogmi culturali in cui è nata, la nuova generazione totalmente confusa dalle scoperte di percorsi sentimentali e umani profondamente diversi, costretti ad essere segregati nell’ombra.
Eppure Christian è figlio di Lucilla, come una generazione è figlia dell’altra.Sarà un indispensabile scontro, che entrambi vorrebbero evitare ma in cui trascinano chiunque ruoti attorno. L’unica strada per andare avanti è trovare l’attimo di congiunzione in cui madre e figlio non siano altro che una madre e un figlio, senza nomi, voci, luci. Allora tutto si comprende, ci fa amare e l’amore ci trasforma.
Mi sono interessato a questa commedia quando ho capito che Lucilla Pagani non è solo una diva del cinema ma è una fedele copertina della nostra società: calcolatrice, irresponsabile, egocentrica e spaventata dai cambiamenti. Ma soprattutto non è in grado di ascoltare e porsi con sensibilità davanti ai problemi degli altri. Il matrimonio tra omosessuali. Indifferente se riguarda altri, tragico se riguarda suo figlio, ma sempre e comunque incompreso, così come il suo passato d’amore misteriosamente traumatico e irrisolto.
Allora ho scoperto di avere tra le mani uno spunto per dirci: “Alt. A volte bisogna fermarsi, ascoltare, capire e se serve, sostenere ed aiutare cambiamenti importanti per la vita delle persone”. Solo con questo coraggioso passaggio Christian potrà riscoprire la gioia di essere se stesso.Manuele Guarnacci
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TUTTO E’ BENE QUEL CHE FINISCE BENE – 2014
Compagnia Stabile del Teatro Aurelio
TUTTO E’ BENE QUEL CHE FINISCE BENE
Di William Shakespeare – Adattamento e Regia: Manuele GuarnacciLa divertente commedia Shakesperiana ispirata a Boccaccio raramente adattata alle scene moderne.Nei secoli l’amore continua a lottare con le ambizioni tra poesia e paradossi, noi lo raccontiamo a ritmo di swing!La giovane Elena viene adottata dal conte di Rossiglione che alla sua morte lascia il casato al figlio Bertramo il quale si trasferirà alla corte del Re ma di cui è ormai innamorata segretamente. La sofferenza condurrà la ragazza a seguire Bertramo anche in quei luoghi mai immaginati del sè mettendo a dura prova l’ amato e l’ astuto amico Parolles che cerca di allontanarlo sempre di più. La tenacia della sua battaglia amorosa vincerà solo una volta raggiunta la crescita incontrata e scontrata progressivamente, mentre Bertramo ci arriverà solo più tardi.
Il testo del giovane William Shakespeare ispirato ad una novella di Boccaccio è riadattato da Manuele Guarnacci e ci racconta il paradosso tra amore e ambizione attraverso endecassillabi che ci fanno prendere il volo in epoche diverse, ritrovando linee di congiunzioni temporali stupefacenti. La regia firmata da Guarnacci è concentrata nell’ interazione del lavoro fra gli attori attuando un dialogo aperto e brioso con lo spettatore. Vi ritroverete ad osservare i conflitti e le scelte dei personaggi che nel frattempo saranno diventati amici vostri.
Lo spettacolo fa parte del progetto “Teatro a nord Ovest“, nel tentativo di portare il teatro di qualità anche in periferia riallacciando l’arte al territorio.
Con: Carlotta Mangione, Alessandro Parise, Lorenzo Terenzi, Bernardo Bernardo BrunoRegia: Manuele GuarnacciAssistenti Regia: Giacomo Bottoni, Sonia Di GuidaCostumi: Mary GehnyeiMusiche: Giacomo Del Colle LvSupporto Coerografie: Lucrezia LanzaTecnico: Fabio DurastanteFoto: Flavio FerraraEvento su Facebook alla pagina: Compagnia Stabile del Teatro Aurelio
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MENECMI – LA COMMEDIA DEGLI ERRORI – 2013
Lo spettacolo ispirato alle commedia originale di Plauto e alla reinterpretazione di W. Shakespeare si svolge sullo sfondo della rivalità tra la città di Efeso e quella di Siracusa e si apre con la narrazione della vicenda di un naufragio in cui il vecchio Egeone perde moglie, uno dei figli gemelli e uno degli altri due che egli ha adottato per essere educati come servitori dei figli. Raggiunta l’età adulta, i due giovani rimasti con il padre partono alla ricerca dei rispettivi fratelli, che portano i loro stessi nomi: Antifolo il figlio di Egeone e Dromio il suo servitore. Si ritrovano tutti a Efeso, dove una serie di scambi d’identità conduce a ingiuste punizioni, arresti, accuse di infedeltà, furto, pazzia e possessione demoniaca.
Traendo ispirazione dal fatto che l’illusione ottica può facilmente trarre in inganno, ma può anche essere motivo di grande divertimento, I Menecmi (La commedia degli errori) si basa tutto su un gioco di immagini riflesse, di scambi di persona e caduta di tutte le certezze. Vediamo sempre ciò che crediamo di vedere? Vediamo dei gemelli o solo un riflesso? Per stupire e divertire lo spettatore, all’opera di Shakespeare e Plauto non occorre aggiungere molto altro se non le musiche originali e i costumi che sottolineano la natura “atemporale” della commedia. Musiche originali di Giacomo Del Colle Lauri Volpi.
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DEFENESTRATI – 2012
REGIA Manuele Guarnacci
AIUTO REGIA Lucrezia Lanza
ATTORI Elisa Armellino Laura Giulia Cirino Daniele Napoleoni Martina Malfitana Donisa Mazzoccoli Marco Palange Ilaria Pizzi Luca Proietti Valeria Tudisco
SCENOGRAFIE Irene Fiorentini, Marialuisa Pede
COSTUMI Eleonora Casciani
TESTO Manuele Guarnacci
COLLABORAZIONE AL TESTO Luca Proietti
ASSISTENTE ALLA REGIA Matilde Blasi Toccaceli
DIRETTORE DI SCENA Silvia Milliotti
FOTOGRAFIE Claudia Antignani
DISEGNI Claudia Farrace
VIDEO Damiano Daresta, Daniele Bellucci
DISEGNO LUCI Manuele Guarnacci
TECNICO LUCI Fabio Durastante
TECNICO AUDIO Nico Romani
MUSICHE ORIGINALI Brian Burgan
SI RINGRAZIA PE R LA COLLABORAZIONE
GRAFICA Daniele Napoleoni
AIUTO COSTUMISTA Natalia Farrace
LABORATORIO ATTORI Lorena Cipriani – Elsa Giancolla – Cristiana Mecozzi
LABORATORIO SCENOGRAFIA Vincenzo Pasqualucci – Alberto Panciocco
LABORATORIO AUTORI Gaia De Gregori – Stefania Pascucci
DIREZIONE ARTISTICA Antonio Gallo – Maria Pia Iannotta – Stefania Pascucci
TEATRO AURELIO Paolo Romani – Chiara Scutti – Silvia Iori
Web: progettostabileteatroaurelio.wordpress.com Facebook: Compagnia Stabile Teatro Aurelio
NOTE DI REGIA: Il progetto/spettacolo “Defenestrati” nasce dall’esperienza vissuta dalla Compagnia Stabile del Teatro Aurelio e dalla sua ricerca di nuove strade artistiche, organizzative ed umane. La storia vissuta nel nostro microcosmo ha dato nome e titolo allo spettacolo, affrontando una tematica che da subito è risultata ampliabile ai meccanismi della nostra società: frenetica, in costante ricerca di una crescita, che ha perso ormai i punti di riferimento del benessere umano riducendosi ad un meccanismo sempre più alienante, costruito su stimoli e traguardi numerici spesso privi di un vero senso logico.
L’esperienza ci ha insegnato che il rischio di “defenestrare” qualcuno, escludendolo dal suo ruolo, può capovolgersi lasciando solo, senza più forze, chi ha guidato l’ambizione. Forse è stata l’ambizione a guidare lui e ora sono gli esclusi a cercare nuove strade alternative, “defenestrando” il suo – non più – potere.
Come riuscire a crescere, seguire le aspirazioni costruendo dinamiche che tengano conto dei desideri e delle esigenze di tutti?
Questa riflessione offre una chiave di lettura che va ben oltre il vissuto di un microcosmo come il nostro, per aprire un dibattito sull’intera società, sul macrocosmo. Viviamo in un epoca dove l’arrivismo e la sete di potere è sottile, mascherata, ipocrita, cieca. Ci sentiamo tutti “defenestrati” dal nostro ruolo nella società, dal nostro piccolo potere di influire sugli eventi della vita e sui nostri rapporti. Allo stesso tempo, “defenestriamo” ciecamente e ipocritamente gli altri, ovunque loro siano, anche negli angoli più remoti del pianeta dove popoli interi subiscono le nostre piccole costanti scelte quotidiane che diventano globali. Allo stesso tempo vediamo alcuni tentativi di piccole realtà positive che cercano nuovi stimoli, nuovi valori, nuovi rapporti “defenestrando” il potere costituito e ricreando dinamiche parallele in risposta alle vere esigenze umane da tempo non ascoltate e a loro volta “defenestrate” dalle priorità di che le governa.
Questo tema complesso è diventato stimolo e chiave per un progetto sperimentale. Un mese di laboratorio, grazie al sostegno del Teatro Aurelio, in cui gruppi eterogenei di attori, scenografi, autori, disegnatori, fotografi, costumisti, tecnici, critici si sono confrontati sviluppando l’idea dello spettacolo partendo solo dal tema e dall’attenzione verso il pubblico a cui arrivare. Da questi esperimenti è nato e si è rafforzato tutto lo spettacolo: testo, cast, idee sceniche e tecniche, progettazione della distribuzione e produzione. Portare al pubblico, nel modo più dinamico, vivo, coinvolto e coinvolgente questi punti di domanda senza esimerci dal tentativo di offrire una nostra risposta.
Lanciare il sasso tenendo aperta la mano, cercando di colpire il bersaglio. Serve anche l’incoscienza o il coraggio. Tanto vale buttarsi fino in fondo azzardando un progetto che viva esso stesso della filosofia del tema dello spettacolo.
Fare cultura, per noi, è come lavorare in una bottega di finestre. Tanti artigiani producono per abitudine e ottusità finestre chiuse, inaccessibili, inutili, saldate. Fare arte vuol dire offrire un prodotto usufruibile; la cultura deve essere una bottega di finestre che si aprono, offrendo la possibilità al pubblico di essere stimolato a respirare aria diversa, sempre nuova, a liberare la fantasia e la creatività per affrontare meglio la propria vita, riscoprendo i valori fondanti come elementi di priorità. Abbiamo aperto le nostre finestre, prima di tutto per ascoltare e confrontarci con persone nuove. Ci siamo messi in gioco. Chi poteva interpretare meglio il nostra tema se non i giovani “defenestrati” tout court dal ruolo e della prospettive della nostra società?
Rimane poco da dire sullo spettacolo; siamo entusiasti di poter confidare che il pubblico possa ritrovarci tutti i passaggi emotivi, intellettuali e sperimentali che lo hanno partorito. Una nota nuova, forse, è soltanto l’ironia. D’altronde per un progetto come questo serve incoscienza di mettersi in gioco.
Basta raccontare di una bottega di finestre in un mondo di acchettati.
Manuele Guarnacci
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SERATA CHECOV – L’ANNIVERSARIO – 2011
I ATTO – “L’ANNIVERSARIO” || II ATTO – “L’ORSO”
Giunta da radici lontane e ormai salde, dopo spettacoli e laboratori con cui si è rodata la collaborazione con il teatro, finalmente si apre il sipario per la Compagnia Stabile del Teatro Aurelio, con due serate per deliziare il pubblico. I due atti unici hanno visto lavorare in parallelo due aspetti della compagnia: il nucleo “storico” impegnato con “L’Anniversario” e la continua apertura a nuovi innesti ne “L’Orso”.
L’ANNIVERSARIO
Con: Antonio Gallo, Stefania Pascucci, Maria Pia Iannotta, Manuele Guarnacci, Andrea Baldino
Regia: Manuele Guarnacci
Assistente: Marta Lapiana
Un testo spassoso, brillante, con un continuo crescendo di ritmo che porta all’esaltazione dei conflitti. La penna di Cechov regala dei personaggi deliziosi, pieni di caratteristiche umane che continuamente vediamo sfilare davanti a noi. In una banca un giovane ragioniere stressato e sfruttato nel suo lavoro (il tipico stagista odierno) e il suo direttore, attento solo all’esteriorità delle suo ruolo, organizzano con ansia le celebrazioni dell’anniversario della loro sede. A intralciare questi preparativi sopraggiunge la moglie del direttore, con la sua pressante e inappropriata loquacità. Come se non bastasse arriva in quel momento un’inquietante signora con pretese fuori luogo. Cosa accadrà all’arrivo della deputazione dei membri della banca? Si possono leggere infinite sfumature tra l’essere e l’apparire, tra il “c’è o ci fa?”; l’immersione in un provincialismo lustrato e pieno di contraddizioni (tra tutti i rapporti tra le figure maschili e femminili). Lo spettatore potrà, nel breve tempo di un atto unico, accarezzare tante piccole realtà…o, se lo preferisce, rilassarsi e ridere di gusto!
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Spettacoli precedenti
– IL RE MUORE – di E. Ionesco – 2009
Compagnia Anonimi e Contrari – Teatro della Cometa
Vincitore di vari premi
– LA STRANA COPPIA – di N.Simon – 2008
– FOLLI…SI GRAZIE – di P. De Vecchis – 2007
Vincitore di vari premi
AIUTOREGIA E ASSISTENTE:
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IL PENITENTE – 2017
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IL VISITATORE – 2013
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RE LEAR – 2012/13
RE LEAR – W.Shakespeare – 2011 – Regia Michele Placido e Francesco Manetti, Con Michele Placido, Gigi Angelillo, Francesco Bonomo, Margherita di Rauso, Francesco Biscione -
LA BISBETICA DOMATA – 2011
LA BISBETICA DOMATA – di W.Shakespeare – Regia di P.Cigliano -
MACBETH – 2007
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DISEGNO LUCI E TECNICA:
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MALEDETO NEI SECOLI DEI SECOLI L’AMORE 2015-2016
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FISTS OF SULFUR – PUGNI DI ZOLFO – 2013
Di Maurizio Lombardi -
MUTA E IMMOBILE SPETTATRICE DI AMORI IN UN PARCO LUNGO UN TEMPO – 2013
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DUET FOR ONE – 2010
di Tom Kempinski – Regia Michael Margotta